Agrituber e l’Università di Padova

Per offrire al pubblico prodotti e servizi sempre più evoluti, Agrituber ha fortemente voluto una collaborazione con il Dipartimento Territorio e Sistemi Agro-forestali (TeSAF) dell’Università degli Studi di Padova per garantire nel tempo con prove tangibili la volontà di ottenere un prodotto qualitativamente superiore.

Con enorme soddisfazione Agrituber comunica che nel mese di Giugno è stato stipulato un contratto che porta il titolo di “Analisi quanti-qualitativa della micorrizazione di piante tartufigene e piano di miglioramento aziendale”.
Le piante, dunque, oggi vengono analizzate, sia a livello microscopico che a livello genetico, sotto l’attenta direzione del professore Lucio Montecchio del Dipartimento TeSAF presso il laboratorio di Patologia Forestale dell’Università di Padova, dove viene controllata la micorrizazione in termini percentuali e specifici. L’obiettivo di questa collaborazione non è solo quella di fornire piante micorrizate in modo ottimale, ma di garantire professionalità e serietà, fattori questi indispensabili in un settore come questo, dove troppo spesso il controllo sulla micorrizazione è mal seguito e non regolato da una specifica e adeguata legislazione nazionale.
Agrituber, a dimostrazione del proprio impegno, intende fornire, insieme alle piantine micorrizate allevate con l’esperienza e la volontà di darvi un domani una tartufaia produttiva, anche le analisi attestanti il grado di micorrizazione che le contraddistingue.
Da settembre 2011 è possibile visionare le prime analisi realizzate dall’Università su campioni radicali di giovani piantine di nocciolo, carpino, quercia, rovere, roverella e leccio.
Agrituber garantisce trasparenza nelle sue analisi. Forte dell’esperienza, della qualità e dell’impegno che escono dalle serre di coltivazione e dal laboratorio di micorrizazione, non ha paura di sottoporre le proprie piante allo studio e all’analisi dell’Università, ambiente autorevole e avulso dai meccanismi aziendali e del mercato.
Agrituber vi invita ad esigere il massimo per le vostre piante da tartufo e a non accontentarvi di una certificazione qualunque.

Relazione 29/09/2011 Università di Padova